Barangaroo Project
Pensando a Sidney è inevitabile che vengano in mente le due principali icone della città, l’Harbour Bridge e l’Opera House, ma le cose potrebbero cambiare… Il Barangaroo Project è una gigantesca opera di riqualificazione urbana che sta in effetti cambiando il volto di una parte della città.
Il costo dell’ambizioso progetto (che si estende su circa 50 ettari) è valutato in circa 6 miliardi di dollari australiani, e i lavori, iniziati nel 2012, si prevede avranno termine nel 2024, con la realizzazione della stazione metropolitana. La prima ad essere stata realizzata, demolendo i vecchi moli, è stata la “Barangaroo Reserve”, una riserva naturale in cui la linea di costa è stata riportata all’aspetto che aveva all’arrivo dei colonizzatori.
Ora è in fase di avanzata realizzazione il “Central Barangaroo”, un’area di edifici ultramoderni (alcuni progettati da Renzo Piano) destinati per oltre la metà ad uso pubblico (centri civici, culturali e amministrativi) e il resto ad attività commerciali e finanziarie. Fra i nuovi edifici, destinati a modificare per sempre la Skyline di Sydney, spicca il “Wooden Office Block”, il primo edificio moderno australiano ad essere stato realizzato in legno. Per rispettare i termini, i lavori proseguono 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, coinvolgendo decine di imprese. Fra le centinaia di mezzi al lavoro, anche un Pegasus 40.18, impegnato 24 ore al giorno, su più turni, nei lavori di rifinitura degli edifici realizzati.
La conservazione delle piantumazioni arboree originali è parte integrante del progetto, anzi, nella adiacente “Barangaroo Reserve” sono state piantumate centinaia di essenze locali. Tagliare qualche ramo per sveltire i lavori è quindi impensabile… Vengono in aiuto l’ampia base di appoggio, la rotazione a 400°, e soprattutto il braccio estensibile dotato di cestello a comando elettronico, che permette all’operatore di sollevare e fissare i pannelli di rivestimento, aggirando la vegetazione. Gli stabilizzatori a livellamento automatico si adattano ai marciapiedi o ad eventuali asperità del cantiere, permettendo alla macchina di lavorare in qualsiasi condizione di sfilo. Pannello dopo pannello, la facciata prende la sua fisionomia definitiva, ormai manca poco alla fine, e il nostro Pegasus potrà passare al…prossimo isolato!